Il marmo di Carrara è da sempre apprezzatio dagli scultori e molte opere realizzate con questo materiale sono sparse per grandi e piccole città in tutto il globo.
Gli esempi di artisti che lavorarono la pietra apuana sono molti, a partire dal celeberrimo Michelangelo, che si recava personalmente in visita alla cave di Carrara per scegliere i blocchi a lui più congeniali. Parecchi capolavori del maestro rinascimentale sono realizzati porpio in marmo di Carrara; basti pensare al Giovane arciere, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York, o al David, o semplicemente alla Pietà.
Altri nomi illustri dell'arte italiana e internazionale hanno spesso lavora il marmo apuano: fra questi Giovanni Pisano che realizzò la Madonna col Bambino per il portale del Battistero di Pisa (opera ora conservata al museo dell'Opera del Duomo di Pisa) o il maestoso pulpito del Duomo di Pistoia, oppure il più grande esponenete del neoclassicismo italiano, Antonio Canova, che scolpì in marmo di Carrara la meravigliosa Amore e Psiche.
Da ricordare sono anche Baccio Bandinelli che diede vita a opere come il Mercurio, oggi al museo del Louvre, o all'incompiuta statua del Gigante, che doveva rappresentare Andrea Doria sotto le spoglie del dio Nettuno, oggi a Carrara in piazza del Duomo e Jean de Boulogne, noto semplicemente come Giambologna, che realizzò la maestosa statua del Ratto delle Sabine, scolpendo un unico monolito di oltre 4 metri.
Ma la stessa città di Carrara ha dato i natali a molti scultori di fama mondiale, per citarne solo alcuni, ricordiamo: Danese Cattaneo, nato a Colonnata, Andrea Calamech e Pietro Tacca, forse il più noto, creatore di capolavori come i Quattro Mori del monumento a Ferdinandi I situato a Livorno e della gigantesca statua equestre di Filippo IV nella Piazza d'Orinente a Madrid.
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